BREVE REPORT SU COME DIFENDERSI DALLE STUFE A PELLET MA SOPRATTUTTO DALLA CATTIVA INFORMAZIONE AL RIGUARDO

Analizzare grandi numeri ti da una visione più chiara.

Circa 9 mesi fa, quando ho deciso di aprire il Blog FuocoSpento.com la mia intenzione primaria era quella di divulgare il più possibile (e il meglio possibile) il concetto di stufa ad accumulo ma soprattutto di riscaldamento sano e naturale (l’irraggiamento).

Sicuramente l’esperienza quotidiana, a contatto con le persone e maturata in molti anni di duro lavoro, mi ha dato molti spunti di riflessione sul perché in Italia la stufa ad accumulo non sia ancora molto conosciuta e credo di averteli trasmessi più volte in molti articoli che ho scritto.

Questo é e rimarrà l’obiettivo dei miei articoli.

Tuttavia il Blog mi ha permesso (in soli 9 mesi) di capire meglio e su vasta scala cosa interessa di più alle persone e di cosa hanno più paura.

Com’è stato possibile? Beh, diciamo che è abbastanza semplice.

Oggi, un semplice sito internet come questo, che ha più che altro l’obiettivo di informare tramite una produzione costante di contenuti, se analizzato con attenzione, ti può dire molto delle abitudini delle persone, dei loro problemi, dei loro desideri e delle loro paure. Tutto ciò è invece molto più difficile da estrapolare durante una normale intervista con un cliente mentre si sta decidendo quale stufa sia meglio installare nella sua abitazione. Diciamo che in quel caso viene “cucito un abito su misura” per le sue  specifiche esigenze e quasi sempre sono molto soggettive.

Invece, grazie ad internet, ho potuto analizzare nel dettaglio i termini di ricerca (parole o frasi digitate su Google) che maggiormente portano le persone a leggere gli articoli su questo Blog. Ovviamente si parla di migliaia di accessi e quindi una visuale panoramica su larga scala.

Ciò che mi ha stupito è che sempre più spesso i miei contenuti vengono letti da persone che hanno un problema o una paura ben precisa.

Ti faccio alcuni esempi di ciò che ho ritrovato sulle statistiche di questo Blog e frasi che moltissime persone digitano quotidianamente nella speranza di trovare rassicurazioni o conferme ai propri dubbi:

(tolte le domande specifiche sulle stufe ad accumulo che per ovvie ragioni portano le persone a leggere i miei articoli)

  • E’ pericolosa la stufa a pellet per l’asma?
  • Messa al bando delle stufe a pellet
  • Allergie causate dalle stufe a pellet
  • La legna inquina?
  • I camini inquinano?
  • Stufa a pellet e attacchi d’asma
  • Correlazione tra asma e stufa a pellet
  • Peso di una stufa sulla soletta
  • ….e altre ricerche minori….

Effettivamente la ricerca STUFA A PELLET compare molto più spesso di ciò che mi sarei aspettato ed anche se ne ho parlato diverse volte credo di aver esposto sempre in modo chiaro e limpido la mia opinione al riguardo. Nel caso non l’avessi letto ho scritto un articolo che ne parla nel dettaglio: Stufe a pellet elettriche… una moda [sottosopra] tutta italiana!!

Siccome mi piace approfondire le questioni che mi interessano (e onestamente questa mi interessa molto perché riguarda il settore in cui lavoro) ho voluto immedesimarmi nei panni di un “ricercatore di informazioni” nello specifico ambito di queste parole e ciò che è emerso mi ha destato non poco stupore.

Oltre ad aver trovato diversi forum in cui le persone sfogano il proprio disagio e preoccupazione riguardo all’ utilizzo della propria stufa a pellet ciò che mi ha colpito è stato vedere le ricerche correlate che suggerisce Google quando digiti problemi di allergie con le stufe a pellet. 

Se vuoi apri Google e provaci da solo ma, per comodità, ti inserisco qui di seguito uno screenshot di alcune frasi suggerite, che poi, non sono altro che le più digitate dagli utenti in relazione a quello specifico argomento… tieniti forte !!!

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Ovviamente ce ne sono molte altre ma ti assicuro che non si discostano molto da quelle che vedi qui sopra.

Facciamo un pò di chiarezza

E’ vero, non sono un fan delle stufe a pellet elettroniche e le ritengo una soluzione alquanto sbagliata in moltissimi casi, ma come ho scritto in uno specifico articolo (vedi link qualche riga più sopra), ci sono casi in cui possono davvero risolvere il problema del riscaldamento e favorire risparmio.

Ma il problema che vorrei affrontare oggi in realtà è un altro.

Se leggi bene le frasi di ricerca che suggerisce Google e che effettivamente le persone hanno cercato molte volte si può comprendere che c’è un altro enorme problema; cioè il pensiero (per alcune persone) che il DEMONE sia il PELLET e non il tipo di stufa in cui si brucia.

Magari potrà sembrare banale ma è giusto spiegarlo: il pellet è un combustibile derivato dalla lavorazione del legno e, malgrado negli ultimi anni siano emersi scandali sulla dubbia provenienza o composizione di alcune marche, la realtà dei fatti non cambia. Il pellet sono truccioli di legno pressati che bruciano e producono energia termica. A meno che tu non li mangi o non ficchi la testa dentro ad un sacco per respirarne la polvere a pieni polmoni sarà difficile che faccia male alla tua salute entrandoci in contatto.

Inoltre oggi i sacchi di Pellet sono soggetti a severe certificazioni che ne attestano composizione, provenienza, rendimento e quindi qualità.

Il vero problema è la tecnologia di distribuzione del calore

Pensaci un attimo. Esistono meravigliosi impianti composti da potenti caldaie a pellet che fungono da centrali termiche per piccole abitazioni come per grandi complessi come alberghi o condomini.

Perché dovrebbe essere pericoloso il pellet?

Perché alcune persone sono convinte che il pellet se bruciato in casa possa favorire allergie, asma o addirittura pericolo di cancro e tumori?

Ti racconto una storia…..

Ancora prima che le stufe a pellet elettroniche colonizzassero il mercato italiano, uno dei sistemi di riscaldamento a legna più utilizzati era il caro vecchio “camino ventilato”.

Se non ne hai mai avuto uno, ti spiego che cos’è.

Per aumentare l’efficacia di riscaldamento di un vecchio camino aperto, tempo fa (oltre 10/15 ani fa) si usava inserire nel vecchio camino un inserto in ghisa o acciaio al quale venivano collegate delle bocchette con delle tubazioni che portavano aria calda alle stanze più lontane grazie ad una o più ventole che ne forzavano la circolazione.

Come oggi, anche allora, le persone che incontravo e che utilizzavano quel sistema, lamentavano il fatto che la legna sporcava, in quanto il loro camino spargeva per la casa fuliggine nera, sui mobili, i soffitti e perfino nei propri polmoni… erano alla ricerca di una soluzione differente, migliore, più sana.

Ovviamente, potendoli aiutare consigliando una stufa ad accumulo con sistema di riscaldamento radiante, ci tenevo però a spiegare che ciò che loro vedevano come fuliggine in realtà non era altro che polvere bruciata.

Non era la legna che sporcava!!

Il sistema convettivo che utilizzavano, dotato di ventole, aspirava aria fredda dalla parte bassa dell’abitazione, la surriscaldava lambendo la struttura rovente dell’inserto a legna e veniva poi messa in circolo tramite le canalizzazioni. Tutta quell’aria ovviamente portava con se una grande mole di polvere raccolta sul pavimento e veniva poi distribuita bruciacchiata in tutta l’abitazione creando il tipico soffitto NERO (sbuffi da reimbiancare annualmente).

Oltre al disagio di una casa sempre polverosa il problema del comfort e della salute cominciava ad emergere prepotentemente… allergie, asma e sinusiti in molti casi peggioravano.

Non è colpa del pellet ma della stufa

Come i vecchi camini ventilati, le stufe elettroniche a pellet moderne sono dotate di ventole che fanno circolare in modo forzato l’aria surriscaldata.

Quest’aria viene prelevata dalla parte bassa dell’abitazione poiché l’aria fredda resta in basso mentre quella calda vola in alto e di conseguenza la polvere che inevitabilmente abbiamo tutti (chi più chi meno) in casa viene poi “sparata” in giro grazie alle ventole.

Il risultato è ovvio: chi soffre di allergie alla polvere, asma, sinusiti, bronchiti ecc.. sicuramente non trae giovamento da un riscaldamento del genere.

Ma quello che vorrei passasse oggi è che il PELLET in quanto combustibile non è da demonizzare.

Esistono stufe ad accumulo che, come sai, riscaldano esclusivamente per irraggiamento,  possono bruciare sia legna che pellet ma non per questo hanno bisogno di produrre aria calda e metterla in circolo nell’abitazione con dei ventilatori.

Esistono caldaie o termostufe a pellet che si occupano di riscaldare esclusivamente l’acqua di un impianto (a termosifoni, a pavimento o a parete) senza dover per forza spargere polvere in casa.

La convezione naturale oggi la fa da padrone

Sicuramente, tolti i sistemi “ventilati” come caminetti e stufe a pellet, oggi la maggior parte delle stufe che vengono proposte riscaldano gli ambienti per convezione naturale. Significa che, senza l’ausilio di ventole, l’aria viene comunque riscaldata ma la sua propagazione avviene in maniera più lenta, ovvero “naturale”, cioè per differenza di temperatura (il caldo tende sempre ad andare dove c’è il freddo e mai il contrario).

La convezione naturale è sicuramente meglio di quella forzata (ventilata) ma se il tuo problema è l’asma o l’allergia alla polvere mi sento in dovere di sconsigliarti questi diffusissimi sistemi.

L’unico sistema che effettivamente non mette in circolo aria calda nell’abitazione è il calore radiante di una stufa ad accumulo, di un riscaldamento a parete, di un radiatore ceramico di ampie dimensioni … ma pur sempre con propagazione radiante orizzontale (il riscaldamento a pavimento, per esempio, lavora con un irraggiamento verticale e non è il massimo).

Se avessi voglia di approfondire questi concetti puoi leggere questo articolo che ho scritto tempo fa: Stufe convettive e riscaldamenti ad aria… il colpo di grazia per l’ asma e le tue allergie!!

Spero che alcune di queste informazioni ti possano tornare utili e se avessi bisogno di ulteriori chiarimenti puoi lasciare un commento qui sotto.

Se volessi valutare il progetto di una stufa ad accumulo informati meglio e CLICCA QUI

Come sempre, un caloroso saluto

Valerio


SE VUOI SAPERNE DI PIU’ VISITA QUESTA PAGINA E RICHIEDI IL TUO PROGETTO

6 commenti

  1. Lei spiega davvero bene, volevo solo sapere una cosa, l
    Io ho una stufa a pellet, durante l’accensione x qualche giorno é uscito un po di fumo in casa…. non fa male vero?? Grazie mille!!!

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    1. Salve. Se la stufa a pellet è di nuova installazione può essere che rilasci un lieve odore (che non è fumo di combustione) per i primi giorni.

      Se invece fosse davvero fumo di combustione consiglierei di far controllare la stufa dal centro assistenza tecnica e di non accenderla fino a quando il problema è risolto.

      Saluti
      Valerio

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  2. Salve e complimenti per l’articolo.
    Cosa mi sa dire invece della pericolosità della polvere del pellet (residui) nei sacchi?

    Stavo leggendo che in base ad alcuni studi, sebbene un pellet sia anche certificato A1, possa essere cancerogena.

    L’attenzioneè infatti su di essa, con il pericolo di inalazione durante ad esempio la fase di caricamento.

    Le risulta?

    Grazie

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    1. Salve,
      ho letto qualcosa al riguardo ma non si tratta di studi scientifici attendibili. Al di la di questo non mi piace esprimermi su cose che non conosco o che non hanno comprovata verifica scientifica.

      Sicuramente nei prossimi anni se ne saprà di più ma al momento, nel caso si volesse trattare questo combustibile con cautela, si può semplicemente caricare la stufa con una paletta anziché rovesciare il sacco o addirittura utilizzare una mascherina… :-)…. ultima spiaggia, cambiare stufa e passare alla legna, cosa che in questo blog consiglio spesso “fra le righe” per motivi legati alla qualità del riscaldamento.
      Saluti
      Valerio

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  3. Bellissimo articolo, io ho dei problemi di allergie derivate dagli acari e credo sia il caso di pulire a fondo la carcassa della stufa e magari spegnere la ventilazione forsata… Che ne pensa?

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