Divorati dalla muffa [la soluzione dell’ irraggiamento]

Perché in alcune case e soprattutto in alcuni punti specifici delle abitazioni si forma la muffa?

Domanda sciocca… basterebbe digitare su google “muffa sui muri” per accedere ad un enorme archivio di articoli più o meno scientifici, più o meno tecnici per conoscerne le origini e le cause.

A volte capita che questa invasione possa avere dimensioni tali da poter sembrare che le pareti di casa vengano letteralmente divorate da questo mostro nero!!

Sempre negli stessi articoli che puoi trovare googolando in giro per il web ti spiegheranno quanto la muffa attaccata sul soffitto sopra il tuo letto e sopra il letto dei tuoi bambini può essere dannosa per la salute.

Bene! Questo articolo non tratterà per la milionesima volta il tema del “che cos’è la muffa e del perché si genera” e non tratterà un approfondimento su quali infezioni e allergie può provocare il conviverci assiduamente… non avrò nemmeno il prodotto miracoloso da consigliarti per eliminarla, cioè… un attimo, si… ti consiglierò il tipo di riscaldamento che meglio la può combattere, ma non è sicuramente un detersivo, uno spray o una pittura frutto di qualche intruglio di laboratorio o peggio ancora qualche innocuo (anche per la muffa) rimedio naturale a base di limoni e pompelmi (questi fanno meglio se li bevi).

Veniamo a noi! 

Ti racconto una storia così entriamo nel vivo del problema

Qualche anno fa fui chiamato a progettare una stufa ad accumulo in una vecchia casa (se non vado errato l’edificio risale agli anni ’70).

Per nulla isolata ma con gli infissi nuovi. Su due livelli così disposti:

40 mq ca. al piano terra (soggiorno e cucina) e altrettanti al piano superiore (stanza e bagno).

La casa era (e lo è tutt’ora) esposta al vento su 3 lati, mentre solo uno confinante con un’altra unità abitativa.

Fui subito chiaro con i clienti: la stufa ad accumulo avrebbe potuto integrarsi molto bene con il riscaldamento a termosifoni ma non lo avrebbe sostituito al 100% soprattutto nei mesi più freddi, proprio per via dello scarso isolamento termico dell’edificio.

Ma facciamo un passo indietro…

Perché questi signori si erano orientati verso una stufa ad accumulo e non ad una stufa tradizionale?

Semplice, lavorando entrambi tutto il giorno sognavano una stufa che mantenesse calda la casa anche durante le 8-10 ore in cui erano assenti, godersi il calduccio al loro rientro e soprattuto al loro risveglio… (si sa che la mattina se bisogna correre al lavoro non si ha molto tempo per accendere la stufa).

Infatti la possibilità che gli offrivo era quella di fare fuoco la sera, mentre si rilassavano sul divano dopo una lunga giornata di lavoro, godersi le fiamme ardere nella stufa e andare a letto tranquilli, certi che la mattina seguente avrebbero trovato la casa perfettamente calda e accogliente.

Detto ciò torniamo alla muffa, o meglio… all’umidità che la genera.

Soprattutto nelle abitazioni più datate (non ristrutturate) e soprattutto sulle pareti nord (le più fredde) e soprattutto in mancanza di luce (angoli in alto vicino al soffitto o scantinati) la muffa trova terreno fertile per proliferare… se in più ci aggiungiamo un riscaldamento convettivo che fa circolare aria calda (e molecole di vapore) e per finire in bellezza ci mettiamo dei bei serramenti nuovi (ermetici) e poco tempo per arieggiare quotidianamente l’abitazione…. la frittata è fatta!

Essendo stata tinteggiata da poco, l’abitazione non dava a vedere di essere pregna di umidità, soprattutto nei muri esposti a nord, ed avendola visitata d’estate non avevo avvertito quel tipico freddo umido che invece si percepisce molto bene d’inverno.

Per farla breve.. lo stesso inverno che installammo la stufa ricevetti numerose telefonate dai clienti chiedendomi come mai la stufa facesse così fatica a riscaldare nonostante bruciassero i quantitativi di legna consigliati e a volte anche qualcosa in più.

Fu proprio in una delle visite di verifica che notai al piano superiore, per l’esattezza nel bagno, una bella macchia di muffa sul muro…

<<ma come era stata tinteggiata in primavera… come poteva essersi già riformata?>> (questa la domanda della signora)

Ci volle poco per rendermi conto che tutta la parete nord dell’abitazione era umida e fredda, probabilmente da decenni… l’intero spessore del muro era compromesso!

“In che senso compromesso?”

Devi sapere che un muro umido può trasmette anche fino a 10 volte più velocemente il calore dall’ interno della casa verso l’esterno aumentando a dismisura i consumi per il riscaldamento.

Avevo scoperto il nemico ed ora sapevo bene con chi avrei avuto a che fare.

Soluzioni?

Purtroppo nessuna.. o almeno nell’ immediato. Già, perché asciugare tonnellate di muratura non è cosa semplice e soprattutto non è un processo rapido.

Ma cercai di rincuorare i miei clienti.

“Abbiamo un alleato, la stufa ad irraggiamento che avete appena installato”

Al contrario di tutti i sistemi tradizionali (convettivi), l’irraggiamento orizzontale di una stufa ad accumulo riscalda in profondità tutti i solidi che incontra, compreso quel maledetto muro, esposto a nord e pieno zeppo di umidità.

La brutta notizia è che non può farcela in un solo inverno…

I clienti, che da anni combattevano gli alti costi di riscaldamento, freddo umido in casa e muffa sui muri (piccolo particolare che avevano tralasciato durante i nostri primi incontri) mi diedero fiducia…

“Ci vorranno almeno un paio di inverni perché il muro si asciughi un pò” gli dissi, e vedrete che da un inverno all’altro le cose cambieranno radicalmente, temperatura, comfort e consumi di legna.

Già, anche i consumi, poiché asciugandosi, i muri avrebbero disperso meno calore e quindi l’edificio avrebbe acquisito efficienza energetica, solamente “cacciando fuori l’umidità dalle murature”.

… non fraintendetemi, un edificio in classe G non diventerà mai in classe A grazie ad una stufa ad accumulo, ma migliorerà significativamente, su questo potrei metterci la mano sul fuoco (della stufa)

Il risultati cominciarono a farsi notare già a metà del secondo inverno, le temperature in casa erano ottimali ed anche i consumi di legna erano calati… ma la cosa che mi stupì maggiormente fu quello che successe alla fine del terzo inverno….

I clienti mi chiamarono per invitarmi a bere un caffè e mi portarono al piano di sopra per farmi vedere la parete (nord) del bagno.

Nessuna traccia di muffa!!

Non avevano ritinteggiato, anzi la muffa comparsa durante il primo inverno in cui la stufa aveva cominciato a riscaldare si era completamente riassorbita, era rimasto solo un leggerissimo alone di sporco. La cosa stupefacente era che l’irraggiamento della stufa non solo aveva asciugato i muri del piano terra, ma col tempo aveva cominciato ad asciugare anche quelli del piano superiore.

L’intera parete fungeva da conduttore termico e una volta asciugata nella parte inferiore trasferiva giorno dopo giorno calore alla parte superiore asciugando goccia dopo goccia tutta l’umidità al suo interno.

Inutile descrivervi l’entusiasmo dei signori e sinceramente anch’io rimasi senza parole… cioè, conoscevo e conosco benissimo le proprietà del calore radiante ma in quell’occasione mi convinsi ulteriormente che una stufa ad accumulo in alcuni casi può essere davvero miracolosa, e considerando anche questi aspetti l’investimento (soprattutto in salute) si ripaga in pochissimo tempo.

C’è solo un tipo di muffa che una stufa ad accumulo non può sconfiggere, soprattuto se presente in dosi massicce: l’umidità di risalita, poiché viene continuamente alimentata dal terreno sottostante ed anche un riscaldamento ad irraggiamento risulterà inefficace nel combatterla!

Per questo tipo di umidità e le soluzioni per contrastarla c’è sempre il nostro/vostro caro amico google, ma attenzione, il web è pieno di insidie!

Anche per oggi ti saluto calorosamente, sperando di esserti in qualche modo stato utile!

Valerio

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