Ricordati di pulirla….

Oggi vorrei lasciare la parola ad un professionista molto esperto in termini di manutenzione di stufe e camini.

Alessio, che collabora con me ormai da molti anni, è uno spazzacamino e manutentore professionale nonché professionista nel mondo delle stufe ad accumulo e non solo.

Per ogni contatto in merito vi segnalo il link del suo sito aziendale:

COMINELLISTUFE.COM

Buona lettura… e come sempre un caloroso saluto, Valerio


..oggi affrontiamo il tema della “manutenzione” della canna fumaria (o più tecnicamente camino)

Ti sei mai chiesto perché sia importante effettuare periodicamente la manutenzione della canna fumaria?

Molte persone credono che sia una pratica “opzionale” e che si possa tranquillamente tralasciare per qualche anno….

Purtroppo sbagliano! 

Il perché è presto detto in quanto influisce in maniera estremamente importante su tre fattori:

• Efficienza dell’impianto

• Sicurezza domestica

• Riduzione dell’inquinamento atmosferico

Analizziamoli uno ad uno.

1) L’ EFFICIENZA DELL’ IMPIANTO è sicuramente il fattore che più ti può interessare nell’immediato.

Il deposito eccessivo di fuliggine nella canna fumaria determina una diminuzione del tiraggio e ciò implica un rapido decadimento dell’efficienza della tua stufa-caminetto.

Sappi che la  resa della maggior parte dei generatori a legna (o pellet) è calibrata a 12 Pascal di tiraggio. Cosa vuol dire?

Sulla targhetta di ogni stufa viene riportato un dato di resa (es. 80% o 85%) ; questo dato viene attribuito da un istituto certificatore che in condizioni ottimali di laboratorio (12 Pa) determina l’efficienza del prodotto.

E’ quindi ovvio che se la tua stufa non viene posata, collegata ad un raccordo e ad un camino correttamente dimensionati secondo le prescrizioni del produttore, non renderà l’effettiva percentuale dichiarata.

Di conseguenza, se il camino (o canna fumaria) non verrà pulito regolarmente eliminando la variazione di sezione causata dalla fuliggine, la resa scenderà drasticamente causando malfunzionamenti e consumi eccessivi.

2) Il secondo punto è LA SICUREZZA DOMESTICA.

Durante il periodo invernale ti sarà sicuramente capitato di leggere sui quotidiani qualche articolo che parli di incendi della canna fumaria che hanno causato gravi danni a tetti, interi edifici o addirittura a persone.

A differenza di quello che quotidianamente la gente o i giornali dicono, non è la canna fumaria che si incendia, bensì la fuliggine al suo interno.

La quantità e tipologia di fuliggine presente nel condotto fumario determinerà poi l’entità e la durata dell’incendio.

Probabilmente ti starai chiedendo come possa prendere fuoco la fuliggine….

Ebbene la fuliggine è un materiale di risulta (materiale incombusto) della combustione; e ti dirò di più…

Ci sono diversi tipi di fuliggine: dalla fuliggine polverosa di un colore quasi marrone alla fuliggine leggerissima (a fiocchi) tipica invece di un’ottima gestione della combustione (alte temperature).

La situazione peggiore che ti potrebbe capitare è la formazione del creosoto che è un materiale singolare e molto pericoloso e quindi merita un approfondimento.

Leggi attentamente perché se noti questo materiale nel tuo camino è il caso di chiamarmi il più presto possibile.

Il creosoto ha un aspetto oleoso e appiccicoso con un odore acre molto accentuato.

Spesso durante un intervento di manutenzione, osservando la fuliggine, siamo in grado di determinare cosa l’utilizzatore stia sbagliando nella gestione del proprio impianto (così è chiamato il binomio stufa-canna fumaria).

Tornando al creosoto, questo acerrimo nemico è l’artefice della maggioranza dei casi di incendio da fuliggine.

– Si verifica questa situazione se non utilizzi legna ben stagionata (consigliamo circa 24 mesi); proprio l’acqua presente nei ciocchi quando evapora si mischia alla fuliggine trasformandosi in creosoto.

Tanto per intenderci…

Mischieresti l’acqua con la benzina (o gasolio) nel serbatoio della tua auto?

So già la risposta. Pensa che con la stufa o caminetto è esattamente la stessa cosa, solo che l’acqua fa già parte del combustibile e va fatta diminuire facendo essiccare la legna correttamente.

(prossimamente approfondiremo questo importantissimo aspetto)

– Un’altra pratica sbagliata che facilita la formazione del creosoto è strozzare l’entrata di aria comburente in camera di combustione (agendo manualmente sulle leve della tua stufa) per far bruciare la legna più lentamente. Anche in questo caso si otterrà inevitabilmente la condensa dei fumi e la lenta ed inesorabile formazione di creosoto, pericolosamente incendiabile.

– Altra possibilità di formazione del creosoto; sul tuo impianto sono presenti lunghi tratti paralleli di tubi che frenano il tiraggio e abbassano la temperatura dei fumi facendoli condensare facilitandone così la formazione.

Nota bene, non ce l’ho con te…. ma…

L’incendio di fuliggine è da sempre una conseguenza di negligenza dell’utilizzatore (manutenzione dell’impianto scarsa o inesistente) o della cattiva installazione dell’impianto (in questo caso ti sei affidato a professionisti non specializzati).

3) Terzo ma non ultimo per importanza, L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO:

Pochi ci pensano, ma l’impianto che brucia male inquina, esattamente come le automobili, gli aerei, le caldaie,ecc.. e purtroppo il risultato di moltissime stufe funzionanti gestite male e pulite poco spesso danno origine a provvedimenti provinciali, regionali o nazionali sulle limitazioni dell’utilizzo privato delle biomasse.

Visto che l’aria è ancora uno dei pochi beni comuni a tutti, indipendentemente dalla classe sociale, sarebbe buona norma che tutti noi ne avessimo più cura, a prescindere dai decreti scritti da “chissà chi” seduto “chissà dove” che tendono a spianare la strada alle lobby dei combustibili fossili anziché aiutare le nuove (e vecchie) generazioni a capire come sfruttare meglio le energie rinnovabili come la legna, soprattutto quelle già presenti sul nostro territorio.

Ovvio che anche noi nel nostro piccolo dovremmo impegnarci ad utilizzare meglio e  più correttamente i nostri impianti… l’ ambiente Ti e ci ringrazierà!

Io invece ti aiuterò con la corretta manutenzione!

Alessio “spazzacamino” Cominelli


PS:

Per quanto riguarda le problematiche legate all’ umidità della legna ed al suo corretto utilizzo ho scritto un’articolo dedicato che trovi nel blog cliccando qui:

La legna da ardere inquina per davvero? [forse non tutti sanno che…]

A presto, Valerio

PS:

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